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Trottole | Recensione del graphic novel di Tillie Walden

Nel calendario dell’avvento di OscarVault sono riuscita a recuperare davvero tantissimi titoli. Uno dei graphic novel che sono riuscita a riscattare è “Trottole”, di Tillie Walden. Non conoscevo questo volume, ma lo stile delle tavole mi aveva incuriosito e ho deciso di leggerlo. Oggi sono dunque pronta a darvi il mio giudizio a riguardo.
 
 

Titolo: Trottole

Autore: Tillie Walden
Data di pubblicazine: 30 ottobre 2018
Casa editrice: Mondadori (collana Oscar INK)
Per dodici anni il pattinaggio artistico è stato la vita di Tillie. Ogni mattina prima dell’alba sui pattini, tutto il giorno ghiaccio ed esercizi, nel fine settimana le gare. Per buona parte dell’infanzia e dell’adolescenza quel mondo freddo e scintillante è stato il suo porto sicuro, il suo rifugio dallo stress della scuola, dei bulli, della famiglia. Poi però Tillie è cresciuta. Al liceo ha scoperto la passione per il disegno, ha deciso di non iscriversi all’università ma di frequentare la Scuola d’Arte. Ha trovato una fidanzata, e insieme il coraggio di fare coming out. E ha capito che, come un paio di pattini della misura sbagliata, i palazzi del ghiaccio erano diventati troppo stretti per lei. Dedicato solo apparentemente al mondo del pattinaggio artistico, “Trottole” è un graphic memoir intenso e delicato sulla fatica di crescere e trovare se stessi. Un racconto per immagini e parole che ha tutta la grazia e la forza di un perfetto salto sulle lame.

 

 Il mio giudizio su “Trottole”

Devo dire che, a primo impatto, ho pensato che si trattasse di un graphic novel leggero incentrato sul pattinaggio, ma mai impressione iniziale fu più sbagliata. Il pattinaggio su ghiaccio può essere definito quasi secondario se andiamo ad analizzare i reali messaggi che quest’opera e la sua autrice cercano i trasmettere ai lettori.
C’è da dire che Tillie Walden ha solamente trasposto su carta alcuni avvenimenti della sua vita e lei stessa è rimasta stupita del successo del suo lavoro. L’autrice, infatti, non ha riportato i fatti con l’intenzione di lanciare un messaggio o di far riflettere, ma solamente per esorcizzare l’angoscia che provava verso il suo passato e l’esperienza non solo con il pattinaggio, ma anche con i genitori, i primi amori e il suo orientamento sessuale.
In “Trottole” conosciamo quindi Tillie Walden, giovane bambina che fa del pattinaggio su ghiaccio la sua intera esistenza. Fin da piccola Tillie passa le ore sulla pista e riesce con gli anni a diventare davvero brava in questo sport. Crescendo però, la ragazza sente di non voler più continuare con questa passione, vorrebbe dedicarsi ad altro, ma pensando di dare una grossa delusione ai suoi genitori e alle sue compagnie di squadra, decide di continuare fin quasi all’età adulta.
Attraverso le pagine, scopriamo pian piano il carattere della protagonista, le sue altre passioni e soprattutto veniamo a conoscenza del suo orientamento sessuale. Tillie fin da piccola ha infatti capito di amare le donne, ma non trova il coraggio di confessarlo né alle amiche, né tantomeno ai genitori.
Con il procedere della storia scopriamo quindi come si è sviluppata la vita dell’autrice e veniamo messi di fronte a situazioni ed eventi ben poco piacevoli. Gli argomenti affrontati sono infatti la paura della discriminazione, il disinteresse dei genitori per i propri figli, la paura che questi ultimi provano nei confronti degli adulti e anche le molestie sessuali.
Se inizialmente mi aspettavo di svagarmi con una lettura leggera, mi sono dovuta ricredere del tutto. “Trottole” è un graphic novel autobiografico, attraverso cui l’autrice ha voluto ripercorrere la propria vita per allontanarsi dalle brutte situazioni che l’hanno vista protagonista. Tutt’ora la donna non si avvicina al palazzo del ghiaccio della sua città, a sottolineare quanto gli eventi raccontati l’abbiano segnata. Per noi lettori il volume non ha ovviamente lo stesso scopo. 
 
Attraverso le sue tavole, tuttavia, abbiamo modo di riflettere su noi stessi e su come dovremmo rapportarci con le altre persone. Vediamo come una parola sbagliata possa distruggere una persona, come il fatto di non preoccuparsi di un nostro caro, possa portarlo a nasconderci delle verità per paura. Si tratta dunque di un bellissimo volume, che consiglio agli amanti del genere.
Voi l’avete letto? Cosa ne pensate?

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