fidanzati dell'inverno recensione

Fidanzati dell'inverno | Recensione del primo volume dell'Attraversaspecchi

Per Natale ho finalmente ricevuto i primi due volumi della saga dell’Attraversaspecchi e sono riuscita ad unirmi in tempo al #unasciarpaperofeliagdl di Sara di @odoredinchiostro per terminare la lettura di “Fidanzati dell’inverno” insieme a loro. Oggi sono quindi pronta a darvi il mio giudizio su questo primo romanzo.
 


Titolo: Fidanzati dell’inverno
Autore: Christelle Dabos
Data di pubblicazione: 18 aprile 2018
Casa editrice: Edizioni e/o
L’Attraversaspecchi è una saga letteraria in tre volumi che mescola Fantasy, Steampunk e Belle Époque, paragonata dalla stampa francese alle saghe di J.K. Rowling e Philip Pullman. Fa da sfondo un universo composto da 21 arche, tante quanti sono i pianeti che orbitano intorno a quella che fu la Terra. La protagonista, Ofelia, è originaria dell’arca “Anima”; una ragazza timida, goffa e un po’ miope ma con due doni particolari: può attraversare gli specchi e leggere il passato degli oggetti. Lavora come curatrice di un museo finché le Decane della città decidono di darla in sposa al nobile Thorn, della potente famiglia dei Draghi. Questo significa trasferirsi su un’altra arca, “Polo”, molto più fredda e inospitale di Anima, abitata da bestie giganti e famiglie sempre in lotta tra di loro. Ma per quale scopo è stata scelta proprio lei? Tra oggetti capricciosi, illusioni ottiche, mondi galleggianti e lotte di potere, Ofelia scoprirà di essere la chiave fondamentale di un enigma da cui potrebbe dipendere il destino del suo mondo. Fidanzati dell’inverno è il primo capitolo di una saga ricca e appassionante che sta conquistando migliaia di lettori giovani e adulti.

 

Fanart di Alessandra Baccaglini (@misspannacotta)

 

Il mio giudizio sul romanzo 

Ormai da mesi anelavo questo momento. La saga dell’Attraversaspecchi mi stava chiamando a sé da troppo tempo e finalmente ho avuto la possibilità di perdermi tra le pagine del primo volume: Fidanzati dell’inverno.
E’ davvero molto raro che io riesca ad affezionarmi ai personaggi nella prima metà di un libro, ma già dal primo capitolo ho percepito qualcosa di familiare, una sensazione di serenità e calore che mi ha trascinato all’interno della storia come se il suo mondo già facesse parte di me. L’ambientazione descritta dalla Dabos è riuscita subito a conquistarmi, con i suoi toni tra il fantastico in stile Belle Époque e lo Steampunk. Per il momento, delle 21 arche facenti parte dell’universo creato dall’autrice, abbiamo avuto modo di conoscere più da vicino solamente “Anima“, ovvero il luogo natale della protagonista, e il “Polo”, dimora di Thorn, suo promesso sposo, ma la quantità di dettagli descritti è stata davvero elevata.
Fanart di Alessandra Baccaglini (@misspannacotta)

Se di “Anima” abbiamo tuttavia solo una mera introduzione, è a “Polo” che la vicenda prende una piega davvero intrigante. Su quest’arca le persone sono meschine, egoiste e inebriate dall’idea di acquisire un potere sempre maggiore. Le famiglie sono divise in fazioni e continuano a portare avanti il rancore dei loro avi nei confronti dei loro avversari. Conosciamo i Draghi, famiglia di Thorn, caratterizzati dalla possibilità di utilizzare gli Artigli contro chiunque sbarri loro il cammino e addetti alla Caccia annuale per rifornire l’arca di provviste, i Miraggi, in grado di creare e disfare illusioni a loro piacimento e la Rete, in grado di mostrare a tutti i componenti della famiglia ciò che viene visualizzato e ascoltato da un solo individuo. Questo luogo all’apparenza fastoso e attraente nasconde non poche insidie e darà del filo da torcere alla povera Ofelia, abituata alla tranquillità di “Anima“.  
La storia narrata dalla Dabos è originale e molto intrigante. Oltre all’ambientazione, a colpirmi sono stati il suo stile scorrevole ma mai banale, i personaggi e i loro poteri. Ad affascinarmi particolarmente sono stati i due doni posseduti dalla protagonista, ovvero la possibilità di spostarsi attraversando gli specchi e il potere di leggere il passato degli oggetti. Non vi spiegherò nel particolare i dettagli di questi due doni, perché non voglio rovinarvi l’esperienza di scoprirlo durante la lettura, ma entrambi nascondono sfumature molto intriganti.
 
Fanart di Alessandra Baccaglini (@misspannacotta)

La caratterizzazione dei personaggi è uno dei punti di forza del romanzo. Fin da subito Ofelia, la protagonista, viene delineata con precisione e dovizia di dettagli, e il suo carattere e atteggiamento subiranno un’evoluzione coerente e non troppo affrettata durante il susseguirsi degli eventi. Anche Thorn, suo promesso sposo, nonostante il suo carattere burbero e schivo, riesce a conquistare fin da subito, grazie al velo mistero che aleggia intorno alla sua persona. I personaggi secondari, infine, non sono da meno e non faticherete ad affezionarvi anche a loro, iniziando ad amare e odiare determinate personalità della trama. 
Nel complesso quindi, posso ritenermi completamente soddisfatta da questa lettura. Come immaginavo, lo stile della Dabos e il mondo da lei creato sono riusciti ad incantarmi, spingendomi a volermi addentrare subito nel volume successivo. Spero dunque che i prossimi capitoli della storia non mi deludano, perché l’Attraversaspecchi ha decisamente le carte in regola per diventare una delle mie saghe preferite. 
Voi avete letto “Fidanzati dell’inverno“? Cosa ne pensate?

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