Cheshire Crossing

Review Party "Cheshire Crossing" | Recensione del graphic novel di Andy Weir e Sarah Andersen

Sempre per il review party organizzato da Milena (@timelesshopefulreader) in collaborazione con Mondadori, vi propongo oggi la recensione di “Cheshire Crossing”, il nuovo graphic novel della casa editrice per la collana Oscar INK. 
 

Titolo: Cheshire Crossing

Autore: Andy Weir (testi) e Sarah Andersen (illustrazioni)
Data di pubblicazione: 17 novembre 2020
Casa editrice: Mondadori (collana Oscar INK)
 
Sono passati anni da quando Alice, Dorothy e Wendy hanno compiuto i loro favolosi viaggi nel Paese delle Meraviglie, a Oz e sull’Isola-che-non-c’è. Ora eccole qui, ormai adolescenti, a Cheshire Crossing: una scuola molto speciale dove impareranno a gestire le loro straordinarie esperienze e il loro dono di attraversare mondi magici. Ma proprio non sanno starsene buone buone sedute al banco, e iniziano di nuovo ad attraversare le dimensioni, lasciandosi dietro una scia di caos completo. E se fosse solo un po’ di confusione il problema, poco male. Il fatto è che, senza volerlo, fanno incontrare la malvagia Strega dell’Ovest e Capitan Uncino, unito ora in una coppia davvero diabolica. Per fermarli le tre ragazze dovranno fare ricorso a tutti i loro poteri e mettere insieme una squadra di improbabili alleati da tutto il multiverso! “Cheshire Crossing” è un viaggio vertiginoso, divertente e sconfinato attraverso i classici della letteratura e i loro mondi fantastici come non avete mai osato immaginarli.

Il mio giudizio su Cheshire Crossing 

Il graphic novel proposto da Mondadori racconta di tre ragazze a noi molto familiari: Alice, Dorothy e Wendy. Le tre protagoniste dei romanzi rispettivamente di Lewis Carroll, L. Frank Baum e James Matthew Barrie vengono portate dai propri genitori presso l’istituto psichiatrico del signor Rutherford. Le ragazze, ormai abituate a girare manicomi a causa dei loro poteri particolari (ovvero viaggiare verso mondi immaginari), hanno sviluppato un carattere decisamente differente da quello descritto dagli autori sopracitati e sono intenzionate ad abbandonare la struttura al più presto. Quello che non sanno, tuttavia, è che l’istituto in realtà non è altro che il laboratiorio del dottor Rutherford, che le ha convocate per studiare i loro particolari poteri. 
 
La storia raccontata all’interno di questo graphic novel è davvero interessante ma, a mio parere, non è stata narrata e sviluppata in maniera ottimale. L’idea alla base di questo volume ha un grande potenziale, tuttavia, l’autore è finito per delineare una fan fiction, dove i momenti d’imbarazzo si susseguono senza dar tregua al lettore. Fortunatamente, le illustrazione di Sarah Andersen riescono a risollevare un pochino il livello di questo volume, grazie a una scelta di colori davvero eccellente e a uno stile semplice ma visivamente molto appagante. Unica pecca delle sue tavole, è stata la scelta di inserire dei font da fumetto Marvel in maniera del tutto casuale, portando alcune vignette a cozzare completamente con gli sfondi da lei creati (non so dire se la scelta sia stata dell’autore o dell’illustratrice, ma il risultato non è stato dei migliori).
 
Dato che nel review party mi sono occupata di recensire i romanzi di Lewis Carroll, in questa recensione mi concentrerò principalmente sul personaggio di Alice e sulla sua caratterizzazione. Se in “Alice nel paese delle meraviglie” abbiamo conosciuto una bambina curiosa e innocente, in “Cheshire Crossing” la situazione è completamente diversa. Dopo le molteplici visite presso istituti psichiatrici, Alice ha sviluppato un senso di repulsione per il Paese delle Meraviglie e manifesta un carattere forte, deciso e smaliziato. A causa del suo atteggiamento non farà subito amicizia con le nuove coinquiline, ma la sua grinta sarà loro di grande aiuto durante la loro nuova e assurda avventura. Personalmente ho apprezzato molto questa “nuova Alice” e penso che il suo carattere possa essere un risultato onesto di tutte le torture subite negli anni che sono seguiti alla sua ultima visita nel mondo creato dalla mente di Carroll. La ragazza è stata infatti letteralmente sbattuta in un manicomio dopo l’altro dai suoi genitori, chiaramente preoccupati per la salute mentale della figlia che raccontava di aver visto animali parlanti e carte da gioco senzienti.
Parlando brevemente degli altri personaggi del graphic novel, non ho apprezzato le nuove vesti di Wendy, maschiaccio dai “super poteri” che assume spesso pose alla Captain Marvel durante i suoi numerosi voli. Ho trovato inoltre abbastanza cringe la decisione di inserire due flirt (assolutamente non richiesti) tra alcuni dei personaggi, scelta a mio parere effettuata con l’intento di creare una vera e propria fan fiction. 
In conclusione ho deciso quindi di assegnare 2.5/5 ⭐ a “Cheshire Crossing” in quanto l’idea di partenza aveva un gran potenziale e la nuova caratterizzazione di Alice è riuscita a risultarmi molto più simpatica dell’originale. Le tavole inoltre sono davvero belle e sono molto dispiaciuta che siano state affiancate a un intreccio narrativo così debole e insensato. Ringrazio ancora Mondadori e Milena per avermi fatta partecipare all’evento. 

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