Agnes Grey di Anne Brontë

Review Party "I capolavori delle impareggiabili penne sororali" | Recensione di Agnes Grey di Anne Brontë

Negli ultimi giorni ho avuto la possibilità di leggere Agnes Grey di Anne Brontë. Questo classico è stato inserito da Mondadori all’interno del nuovo Oscar Draghi intitolato “I capolavori delle impareggiabili penne sororali”. Non avevo ancora letto questo romanzo e quando Milena (@timelesshopefulreader) mi ha proposto di partecipare al review party di questa nuova collezione, ne sono stata davvero felice. Oggi sono dunque pronta a darvi il mio modesto giudizio su uno dei tre romanzi presenti all’interno di questa nuova pubblicazione Mondadori.


Titolo: I capolavori delle impareggiabili penne sororali
Autore: Anne, Charlotte ed Emily Brontë
Data di pubblicazione: 25 agosto 2020
Casa editrice: Mondadori
Da Cime Tempestose, a Jane Eyre, passando per Agnes Grey, fino ai meno noti L’angelo della tempesta, La Signora di Wildfell Hall e Shirley, le tre sorelle Brontë ci hanno lasciato romanzi immortali , capolavori della narrativa ottocentesca pieni di pathos e emozione, ciascuna con la propria voce. A questi romanzi si aggiungono i sublimi versi nei quali rivive tutto il fascino della natura selvaggia delle brughiere dello Yorkshire, tra distese d’erica, roccia e foschia. Questo volume offre l’occasione per riscoprire tre voci femminili originalissime nel panorama letterario, tra incanto, disperazione, e il desiderio insopprimibile di affermare la propria identità.
 

Fragili ragazze provinciali, intense e goffe, e acutamente consce della propria goffaggine
e mancanza di beltà, minate dalla tisi, abitate da un genio forastico, schivo, violento.
– Mario Praz –
I capolavori delle impareggiabili penne sororali” si apre con un articolo di Virginia Woolf, pubblicato nel 1904 su The Guardian. Attraverso queste righe, l’autrice inglese narra della sua visita presso Haworth, residenza definitiva delle sorelle Brontë. A seguire troviamo una splendida cronologia della vita delle tre autrici. Ciascun romanzo è poi introdotto tra tre opere poetiche a cura delle tre autrici. Nel caso di Anne Brontë, troviamo: “Addio a te!“, “Consolazione” e “Vanitas, Vanitatis…“. 
Come vi ho già anticipato infatti, all’interno del review party, io mi sono occupata di Agnes Grey di Anne Brontë, sorella meno conosciuta delle tre, ma non per questo di livello inferiore. Ultima di una famiglia di ben sei figli, Anne pubblicò la sua opera lo stesso anno di Emily e Charlotte. La sua minor fama è dovuta sicuramente alla grande capacità innovativa delle due sorelle, ma anche in Agnes Grey troviamo uno splendido spaccato della società ottocentesca.


La trama di Agnes Grey

In Agnes Grey, l’omonima protagonista è una ragazza di diciotto anni figlia di un ecclesiastico. Agnes ha una sorella di nome Mary e insieme a lei cerca di aiutare la famiglia a tirare avanti anche nei momenti più bui. La ragazza ha comunque un grande sogno nel cassetto: diventare un’istitutrice. Nonostante l’iniziale contrarietà, alla fine il padre e la madre di Agnes acconsentono a far trasferire la figlia presso la casa di una nobildonna locale, con il compito di fare da istitutrice ai suoi figli. 
Le cose purtroppo non vanno come Agnes avrebbe sperato e la ragazza sarà costretta ad abbandonare il suo posto di lavoro. In seguito, con l’aiuto della madre, riesce a trovare una posizione presso una nuova famiglia e proprio lì avranno luogo i principali eventi del romanzo.
La trama è abbastanza lineare e priva di colpi di scena importanti. Il testo è infatti strutturato sotto forma di diario, attraverso cui la stessa Agnes ci sta raccontando gli eventi cruciali della sua vita. Con lei abbiamo modo di esperire quella che era la società dell’epoca, vittima di pregiudizi, differenziazione di classe e vanità. Personalmente, per quanto altri classici siano riusciti a emozionarmi maggiormente, sono rimasta piacevolmente colpita da questo romanzo che è riuscito, nella sua semplicità, a lasciarmi qualcosa. 

Il mio giudizio sul romanzo

Lo stile di Anne Brontë, a differenza di quello delle sorelle, è semplice e lineare ed è forse proprio questa la caratteristica che ho maggiormente apprezzato di questo romanzo. Chiaramente, se paragonato a Cime Tempestose e Jane Eyre, questo scritto sembra mancare di innovazione e passione, ma a mio parere riesce comunque a trasportare il lettore all’interno della società del tempo, mostrando pregi e difetti dei vari esponenti della comunità. 

I personaggi sono tutti ben caratterizzati e non ho faticato ad affezionarmi alla giovane protagonista e alla sua storia. Nella scelta di raccontare la vicenda in prima persona, ho trovato interessante e innovativo l’inserimento di alcuni pensieri di Agnes nei confronti dei lettori. La narratrice, che non è altri che la protagonista, asserisce infatti in più di un’occasione di non volerci tediare con dettagli inutili, in modo tale da non perdere la nostra attenzione. Inoltre, in due punti, si trova in imbarazzo a rivelarci alcuni suoi pensieri privati. 

Attraverso questo romanzo, Anne ha voluto elaborare una forte critica alla società del tempo e alle disparità di classe che la comunità era costretta a sopportare. Con Agnes vediamo quanto i benestanti si ritenessero superiori rispetto agli altri e quanto l’educazione dei figli fosse lasciata in mano a membri esterni alla famiglia, quali balie e istitutrici. L’accento più forte comunque è posto sulla civetteria femminile. Rosalie Murray mostra infatti la terribile abitudine delle giovani nobildonne del tempo di circondarsi di spasimanti, con l’intenzione di farsi corteggiare, per poi rifiutarli categoricamente a causa del loro ceto sociale.

Nel suo complesso, questo breve romanzo riesce a trasmettere emozioni e a passare alcuni messaggi importanti, quali per esempio vivere con gentilezza e altruismo e non giudicare le persone dal proprio aspetto o dal ceto, in quanto molto spesso, dietro a un bel faccino e ai soldi, si nascondono depravazione e falsità. Agnes Grey offre un vero e proprio spaccato sulla società del tempo e riesce a mostrare piccoli dettagli del carattere e degli atteggiamenti che i più benestanti erano soliti tenere nei confronti di coloro i quali ritenevano inferiori.

In conclusione, ho deciso quindi di assegnare ad Agnes Grey 4/5⭐. Ringrazio ancora Mondadori e Milena per avermi dato la possibilità di leggere questo romanzo e partecipare a questo splendido review party. Come sempre gli Oscar Draghi di questa casa editrice non deludono!

Voi avete letto Agnes Grey? Cosa ne pensate?


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