La casa editrice Graphofeel mi ha dato la possibilità di leggere e recensire la loro ultima uscita. Si tratta di Lettera sulla Pinguedine di William Banting, pamphlet del 1863.
Titolo: Lettera sulla Pinguedine
Autore: William Banting
Data di pubblicazione: 21 Maggio 2020
“Un corpo snello è segno di istruzione, salute morale e autocontrollo”.
Così scrive William Banting, impresario di pompe funebri vissuto in età vittoriana, in questo pamphlet molto noto nel mondo anglosassone, tradotto per la prima volta in italiano. Banting, gravemente obeso, si rivolse al dottor Harvey, che gli prescrisse una dieta basata su alimenti ricchi di proteine come carne e pesce, vietando completamente birra, pane, latte e zucchero. Con sua grande sorpresa, Banting perse rapidamente 21 chili. Soddisfattissimo del risultato e desideroso di aiutare altre persone, nel 1863 Banting descrisse la sua esperienza nella Lettera sulla corpulenza indirizzata al pubblico, che pubblicò inizialmente a sue spese. Nel giro di due anni l’opuscolo, e la dieta in esso contenuta, divennero così popolari che nella lingua inglese comparve il verbo to bant che significa ‘stare a dieta’, ma la comunità scientifica dell’epoca ritenne i principi che ne erano alla base assolutamente privi di fondamento. A distanza di centocinquanta anni i principi del regime alimentare di Banting sono alla base di tutte le diete basate sulla restrizione delle calorie.
Il mio giudizio sul libro
Nonostante risalga al XIX secolo, Lettera sulla Pinguedine di William Banting è una lettura molto attuale. Questo pamphlet è infatti alla base di molte delle diete utilizzate anche ai giorni nostri da dietologi e nutrizionisti. Possiamo vedere come per la prima volta, un dottore abbia trovato il giusto equilibrio fra grassi e carboidrati, portando il paziente non a mangiare meno, ma a mangiare meglio. E’ proprio mangiando più sano ed evitando un uso sconsiderato di certe tipologie di alimenti che possiamo ottenere effetti duraturi sul nostro organismo.
A rendere attuale questo pamphlet non è solamente la dieta che ha gettato le basi per le future ricerche dei nutrizionisti, ma il racconto dell’esperienza personale di Banting. Nella sua storia troviamo infatti tutti i problemi fisici e psicologici a cui sono sottoposte ogni giorno le persone sovrappeso. Non parliamo solamente di problemi motori e di salute, ma anche del giudizio delle persone. Banting racconta infatti un atteggiamento precursore dell’attuale body shaming. Sempre più spesso ai giorni nostri sentiamo parlare di persone sovrappeso bullizzate a scuola o giudicate per strada che, a causa degli insulti, finiscono per ingrassare ancor di più oppure per togliersi la vita.
Quello che ho apprezzato maggiormente di questa pubblicazione Graphofeel è l’introduzione a cura di Bruna di Sabato e Bronwen Hughes. Nelle frasi d’apertura del pamphlet si parla infatti proprio di questo argomento e si cerca di sensibilizzare i lettori su temi molto importanti e troppo spesso messi in secondo piano.
Il pamphlet in sè è molto interessante, poiché è possibile scoprire come pian piano siano stati fatti i primi passi verso una tipologia di ricerca che ha portato allo sviluppo dei criteri sui quali si basano molte delle diete da noi seguite ai giorni nostri. Le parole di Banting hanno infatti avuto un forte impatto sulla società dell’epoca e hanno fatto sì che la dieta del dottor William Harvey si diffondesse a macchia d’olio su tutto il territorio inglese.
In conclusione mi sento di assegnare 3.5/5⭐ a questo pamphlet poiché è un reperto storico molto interessante e trasmette messaggi attuali molto importanti. Purtroppo la lunghezza ridotta del testo non porta a un approfondimento adeguato dei temi trattati, ma d’altronde, ai tempi in cui è stato scritto, il body shaming non era ancora una pratica vista così negativamente.
Ringrazio ancora
Graphofeel Edizioni per avermi dato modo di leggere questo pamphlet. Vi ricordo che
Lettera sulla Pinguedine è attualmente in vendita nelle librerie e su
Amazon.
Voi avete letto questo testo? Pensate di acquistarlo?
Nerding With Claudia 