the flame in the flood recensione

The Flame in the Flood | Recensione del survival di The Molasses Flood

Quest’oggi vi propongo The Flame in the Flood: survival procedurale uscito su PC e Xbox One nel 2016 e approdato infine anche sulla piattaforma Sony lo scorso 17 Gennaio. Il titolo è stato sviluppato da The Molasses Flood: nuovo team di sviluppo che vanta componenti di tutto rispetto quali l’Art Director di Bioshock e alcuni veterani di Bungie ed Harmonix che hanno lavorato a titoli come Halo e Rock Band. Oggi andrò ad analizzarne la versione per PlayStation 4: andiamo a vedere se il primo lavoro di questo team ha dato i risultati sperati.

Trama

Il titolo ci pone nei panni di Scout: una normale ragazza che si trova di fronte ad uno scenario definito dagli stessi sviluppatori come post-sociale. Ad accompagnarla nella sua avventura troveremo un fedele amico a quattro zampe di cui potremo scegliere il sesso nel menù principale (il cane infatti prenderà il nome di Aesop nel caso in cui si scegliesse il maschio e Daisy nel caso in cui si scegliesse di sesso femminile).
La storia inizia quando Scout viene raggiunta dall’animale che le porge uno zainetto da viaggiatore. Da qui in avanti la ragazza, insieme al suo fedele compagno dovrà percorrere un fiume tramite una zattera di fortuna e cercare di sopravvivere in mezzo a radure irte di animali feroci, pericoli di vario genere e luoghi ormai abbandonati da tempo nella speranza di raggiungere un luogo sicuro dove stabilirsi.

Gameplay

Come in ogni survival, l’obiettivo principale del gioco sarà cercare di sopravvivere cercando di utilizzare al meglio le proprie risorse. A schermo avremo cinque indicatori diversi: il livello della fame, il livello di sete, la stamina, la temperatura corporea e il livello di sonno della nostra protagonista. Nel nostro zaino avremo una sezione in cui potremo gestire gli oggetti da noi raccolti nell’ambiente circostante, che potranno essere divisi tra noi ed il nostro amico a quattro zampe; in un’altra sezione avremo invece un menù di crafting attraverso cui potremo: creare gli strumenti di prima necessità (come un coltello, un martello o un fuoco da campo), purificare l’acqua raccolta in pozze d’acqua o durante un temporale tramite dei barattoli (nel caso ne fossimo in possesso), preparare dei medicinali che ci permetteranno di curare le ferite che potrebbero esserci inflitte da alcuni animali selvatici, creare vestiti più pesanti per proteggerci in maniera più adeguata dal freddo e creare trappole per la caccia.
Quest’ultima sarà molto importante al fine della nostra sopravvivenza. Durante la nostra avventura potremo infatti imbatterci in alcuni innocui gruppi di coniglietti, catturabili con calma e tranquillità grazie ad una semplice trappola, o in cinghiali irrequieti, lupi famelici ed orsi spaventosi che ci attaccheranno senza darci troppo tempo per riflettere. Per difenderci potremo agire in tre modi differenti: potremo costruire una trappola di livello avanzato grazie alla quale ucciderli, potremo costruire un arco e delle frecce oppure potremo fabbricare una torcia che servirà a tenerli lontani.
Dopo aver ucciso un animale sarà possibile scuoiarlo per ottenere delle pelli tramite cui creare nuovi indumenti per Scout e della carne da cuocere sul fuoco. La carne, a meno che non sia conservata cruda con del sale, marcirà dopo alcuni giorni; sarà quindi importante sfruttare questa risorsa al meglio poiché, se ingerita marcia, potrebbe portare a conseguenze gravi per il nostro corpo che, se non curate in tempi brevi, ci porteranno inevitabilmente alla morte.
Lungo il nostro percorso ci imbatteremo, di tanto in tanto, in alcune buche delle lettere che ci assegneranno alcune piccole missioni secondarie che, se portate a termine, ci faranno guadagnare ricompense come cibo o oggetti utili alla nostra sopravvivenza.
La componente interessante di questo titolo e che lo distingue dagli altri giochi del genere, è il fatto che, per proseguire con il nostro viaggio, dovremo percorrere un fiume tramite una zattera (che potremo opportunamente potenziare, se in possesso degli oggetti necessari) e dovremo combattere le varie correnti per cercare di attraccare in piccoli isolotti dove poterci procurare del cibo e un riparo per la notte; la proceduralità con cui si verranno pian piano a creare le varie zone in cui attraccare e gli ostacoli che troveremo lungo il fiume aggiungono inoltre una difficoltà in più, poiché potrebbe capitare che per un periodo di tempo più lungo di quanto ci potessimo aspettare non sarà possibile attraccare in un luogo che ci possa fornire un certo tipo di materiali.
Le zone dove potremo sostare non saranno infatti tutte dello stesso tipo: potremo imbatterci in radure dove procacciarsi del cibo, chiese abbandonate dove trovare rifugio e piccole cittadine abbandonate dove trovare tavoli da lavoro o bende e occorrente per creare medicinali.
La difficoltà maggiore del titolo sarà quindi quella di scegliere con accuratezza quali oggetti e materiali tenere e quali gettare, poiché, specialmente nelle fasi iniziali, avremo veramente pochi slot disponibili all’interno del nostro zaino. Questa continua paura di non trovare un rifugio per miglia o di lasciare indietro un materiale che magari ci sarebbe potuto servire nell’attracco seguente, aggiungono un livello di tensione che permette ai giocatori di immergersi ancora di più nello spirito del genere.
Comunque, The Flame in the Flood potrà essere affrontato a due livelli di difficoltà differenti: Traveler (in cui sarà possibile ripartire da un Checkpoint in caso di morte e in cui ci sarà una maggior abbondanza di risorse in giro per il mondo di gioco) e Survivalist (in cui la morte sarà permanente e costringerà il giocatore a ricominciare il suo viaggio da zero).
Per i giocatori amanti delle sfide infine, sarà possibile giocare alla modalità “Senza Fine” (Endless mode) in cui dovremo cercare di sopravvivere il numero maggiore possibile di giorni senza un vero e proprio obiettivo da raggiungere.

Comparto tecnico

A livello grafico è realizzato molto bene, lo stile cartoonesco è originale ed i colori sono belli e vividi e creeranno degli ambienti a tratti veramente suggestivi, specialmente durante i passaggi sul fiume.
I cambiamenti climatici sono ben realizzati e le animazioni sono ottime, peccato che in alcuni casi presentino alcuni bug.
Il comparto audio è ottimo ma gode anch’esso di alcuni piccoli problemi; capiterà infatti che nei passaggi da una zona all’altra la musica sparisca del tutto, per poi tornare in seguito ad un nuovo cambio di scena.
Parlando di musica, è forse proprio questo il punto di forza del titolo, in quanto presenta dei brani veramente eccelsi, composti da Chuck Ragan (cantautore americano). I brani, composti appositamente per il titolo, accompagneranno la nostra Scout durante il suo viaggio lungo il fiume, creando un’atmosfera in certi momenti a dir poco pazzesca.
La proceduralità del gameplay infine, rende la longevità del titolo praticamente infinita; ogni nuovo viaggio infatti sarà differente dal precedente in quanto non sapremo mai che tipo di zone da esplorare ci capiteranno e ogni volta dovremo cercare di essere parsimoniosi con le nostre risorse.

Conclusioni

In conclusione, The Flame in the Flood è stata una piacevole scoperta che mi sento di consigliare a tutti gli amanti del genere in quanto, grazie alla proceduralità del gameplay, vi regalerà molte ore di divertimento accompagnati da una splendida atmosfera e da un ambiente molto suggestivo.

Lascia un commento